Auguri a Franco Udella ex campione del mondo

di  Leonardo Pisani
Una sorta di piccolo Ercole: ha raccontato il suo primo approccio con i pugni così “da ragazzo consegnavo in bici le paste ai vari bar del rione, qualcuno provava sempre a rubarmele, risolvevamo tutto con un paio di cazzotti”. Il suo manager, il “Cardinale” Umberto Branchini lo ha descritto con queste parole: “Fu per molti anni campione d’Europa incontrastato, vinse un titolo mondiale dei pesi minimosca e perse con onore il titolo mondiale dei mosca, Magri lo batté (verdetto non unanime)  a Londra, ma ormai era al match conclusivo di una brillante  carriera. Forte, potente, con alcuni colpi veramente sensazionali”. Gioviale, simpatico, legatissimo alla sua Cagliari, dove è nato il  25 febbraio 1947, a 18 anni, appena indossati i guantoni, divenne una speranza e poi una certezza per la boxe sarda e italiana tra i dilettanti, infatti conquistò  la medaglia d’oro al campionato italiano novizi nella categoria pesi mosca.

L’anno successivo, dopo aver vinto due tornei preolimpici fu convocato per le Olimpiadi di Città del Messico – notte con grande pubblico per la protesta anti razzista dei velocisti americani l’oro Tommie Smith, quella di bronzo John Carlos, e dell’australiano  “non protagonista”, definizione sua, l’argento Peter Norman;  dai cultori dell’atletica  il trionfo di Dick Fosbury nel suo strano salto in alto e per quelli della boxe per la sorpresa di un giovane ma enorme peso massimo che farà parlare di se, George Foreman- esordì nella categoria di nuova istituzione dei minimosca. Perse tuttavia al primo turno con il messicano Alberto Morales, con un discutibile verdetto di 3-2. Dopo i giochi, nel 1969 ottenne  la medaglia d’argento ai campionati europei, sempre nei minimosca, sconfitto in finale dal fuoriclasse ungherese György Gedó, futura medaglia d’oro olimpica. Nei due anni successivi fu ancora campione italiano dilettanti, nei pesi mosca e partecipa alle Olimpiadi di Monaco, poi dopo 147 incontri da dilettante, con 140 vittorie, un pari e sei sconfitte e dopo aver indossato trentotto volte la maglia azzurra, passa al professionismo con Umberto Branchini. Fu un inizio folgorante, in due anni . nonostante una sconfitta per ferita contro Galetta, poi messo ko nella rivincita  e una per squalifica contro Galletta, poi sconfitto ai punti, arriva senza aver disputato un titolo nazionale o europeo al mondiale dei pesi mosca. Allo Stadio Darsena di Lignano Sabbiadoro, Udella sfida il campione  mondiale dei pesi mosca Getulio  Gonzales, un venezuelano dalla grande esperienza e dal pugno pesante che aveva tolto il titolo allo straordinario Miguel Canto. Troppo abile e potente per il quasi esordiente Udella che perderà prima del limite alla decima riprese e poi racconterà con l’onestà e la sua franchezza: “Fu la  mia maggior delusione a Lignano, quando ho visto il titolo mondiale dei pesi mosca sfumare via. Il mio avversario, un venezuelano, era più bravo ed esperto di me, avevo comunque disputato un bel match”. Ma certo non si scoraggia, anzi tre mesi dopo è di nuovo sul ring per vincere il titolo europeo per ko alla 5 ripresa contro lo spagnolo Pedro Molledo e per entrare nella storia del pugilato il 4 aprile 1975 quando a Milano batte per squalifica alla dodicesima  ripresa Valentin Martinez  per il titolo mondiale dei minimosca WBC, diventando il primo campione iridiato di questa neonata categoria. Ma il peso si farà sentire, non riuscendo a entrare nei limiti dei minimosca, Udella perderà il titolo mondiale a tavolino, per non averlo difeso contro lo sfidante Rafael Lovera; sale definitivamente nei pesi mosca, andando a vincere il titolo europeo contro il forte elvetico Fritz Chervet, titolo che difese vittoriosamente varie volte, con l’intermezzo dello sfortunato mondiale contro il fuoriclasse venezuelano Luis Estaba,  battendo il forte corregionale Franco Sperati, lo spagnolo Cantero, il francese Nessim Zebellini, l’altro ottimo sardo Emilio Pireddu e gli spagnoli Mariano Garcia e Manuel Carrasco, per lasciarlo a un giovane inglese di lontana origine italiana e maltese dal pugno micidiale: Charlie Magri, poi mondiale Wbc dei mosca.