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Accadde oggi: 24 novembre 1981 Nicola Cirelli battuto da Tony Sibson per l’europeo
Quando il 24 novembre 1981 Nicola Cirelli salì sul ring di Wembley furono in molti a pensare che fosse una mossa azzardata. Nicola era il campione italiano dei medi e su quel ring doveva affrontare il campione d’Europa Tony Sibson, colui che aveva posto fine definitvamente alla carriera di Alan Minter. Sibson era un pugile che concedeva poco alla platea, ma era di un’efficacia unica. Con la sua boxe aggressiva smantellava con il passare dei round la resistenza dei suoi avversari. Aveva conquistato l’europeo dei medi con Matteo Salvemini, che si presentò a Londra da imbattuto con 22 vittorie ma ne uscì sconfitto prima del limite alla VII ripresa. Un match per certi versi azzardato anche perchè Cirelli era stato sconfitto prima del limite da Salvemini. Nella boxe gli scontri indiretti lasciano il tempo che trovano, ogni match è fine a se stesso con risvolti spesso diversi. Cirelli si presentò a Londra come vittima designata e gli stessi inglesi non diedero importanza a questo match più di tanto. Cirelli, nato a Morcone, era ormai da considerarsi un romano. Andò in Inghilterra accompagnato dal procuratore Viligiardi e dal maestro Del Ciello, che lo seguiva da quando aveva esordito con i colori della Ferrovieri. Cirelli più alto di 7cm adottò subito la tattica giusta: girare al largo e punzecchiare con il sinistro in attesa del momento buono per doppiare con il destro, che tra parentesi non era una carezza. Era la prima volta che usciva dai confini italiani e per di più in un ambiente ostile. Cirelli evita con cura la media distanza e nel terzo round in chiusura piazza un veloce 1-2 sentito da Sibson. Nel IV e V round ruba addirittura il tempo all’inglese, che sembra contrariato dalle pieghe del match. L’aggressività di Sibson è asfissiante. Il IX round è duro da smaltire, anche se un paio di destri d’incontro e un gancio sinistro sono accusati dall’avversario. Alla fine del round una gragnuola di colpi si abbatte all’angolo su Cirelli in debito d’ossigeno. Il romano va al tappeto e lo salva, si fa per dire, il gong. Nella decima ripresa si vede subito che non ha smaltito e bene fa l’arbitro a fermare il match dopo che Nicola chiuso all’angolo era andato nuovamente al tappeto. La stampa inglese il giorno dopo elogiò la prova dell’ italiano, che per certi versi fu una sorpresa. Nicola tornerà sul ring a corrente alternata e si ritirerà definitivamente nel 1988, il lavoro e la famiglia lo occupavano ormai a tempo pieno. Si ritirò con un record di 28 vittorie e 4 sconfitte. Per certi versi rimase sempre legato all’ambiente della boxe. Lo vedemmo salire nuovamente sul ring, ma come arbitro. Un’esperienza di breve durata perchè ci confidò che si emozionava più come arbitro che come pugile. Nicola sembra aver trovato la soluzione ideale come presidente della Pugilistica Italiana di Valentino Tazza, i ragazzi lo adorano e ascoltano i suoi preziosi consigli.
(alb)