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Intervista a Blandamura: l’occasione della vita costruita con il mio sacrificio
Articolo di Stefano Buttafuoco
Sarà il suo match della vita, la sfida che lo potrebbe consacrarlo tra i pugili italiani più titolati di tutti i tempi.
Parliamo dell’incontro – valevole per la corona mondiale dei pesi medi Wba – che Emanuele Blandamura (27-2-0) sosterrà in Giappone il 15 Aprile prossimo contro il campione in carica e beniamino locale Ryota Murata (13-1-0).
Un incontro meno “chiuso” nel pronostico di quanto si possa credere, a dispetto del fatto che per il giapponese si tratterà di una difesa volontaria.
Emanuele Blandamura, trentotto anni, friulano di nascita ma di adozione romano avendo vissuto praticamente da sempre nella capitale (nel quartiere del Tufello) si va a giocare il suo asso all’apice di una lunga carriera professionistica che lo ha visto conquistare il Campionato Italiano prima, quello dell’Unione Europea poi ed il Campionato Europeo il 3 Dicembre del 2016 sconfiggendo Matteo Signani.
Le sue uniche due sconfitte sono venute per mani di Billy Joe Saunders (attuale campione Mondiale Wbo) ed il francesce Michel Soro sconfitto il primo Luglio scorso da Brian Castano in un match valido per il Titolo Mondiale Wba (ad interim).
Ryota Murata, vincitore dell’oro olimpico alle Olimpiadi di Londra nel 2012, ha sei anni meno di lui ed è campione in carica dal 22 Ottobre del 2017, giorno in cui sconfisse nel match di rivincita il francese di origini camerunensi Hassam N’Dam N’Jikam.
Si tratta di un pugile solido, più alto di 5 centimetri rispetto al nostro connazionale e dotato di un ottimo pugno, avendo vinto 10 dei suoi 14 match per Ko, ma non è un fuoriclasse.
La sensazione è dunque che la famiglia Cherchi abbia lavorato veramente bene per avere un’opportunità più unica che rara e cioè quella di riportare in Italia la cintura iridata più prestigiosa e cioè quella dei pesi medi, cinquantuno anni dopo l’indimenticabile vittoria di Nino Benvenuti al Medison Square Garden di New York contro Emile Griffith.
Emanuele, a cosa hai pensato quando hai ricevuto la notizia ufficiale del match ?
“Era da tanto che il mio manager Christian Cherchi ci stava lavorando. Per il mio avversario si tratterà di una difesa volontaria ma io ci vado da Campione Europeo e penso di avere tutte le carte in regola per salire sul tetto del mondo. E’ un sogno che si avvera ma anche una possibilità concreta che mi sono meritato lavorando duro per tanti anni”
Che pensi del tuo avversario ?
“E’ forte e non potrebbe essere altrimenti essendo il Campione del Mondo ma penso di aver combattuto con pugili più forti di lui e di non aver mai sfigurato. Contro Soro ho perso quando ero in vantaggio di punti ed anche contro l’inglese Saunders mi sono ben comportato prendendomi le mie belle soddisfazioni per gran parte del combattimento. Murata è il campione e verso di lui nutro il massimo rispetto ma io salirò sul ring a testa alta consapevole dei miei mezzi”
Avresti mai pensato di arrivare fin qui ?
“No, ma ricordo ancora le parole del mio primo allenatore, il maestro Fiermonte. Era il primo giorno che mettevo piede in palestra e gli dissi che volevo diventare il campione del mondo. Lui mi rispose con calma dicendomi che l’importante non fosse solo dirlo. Bisognava agire di conseguenza ed io non ho perso un giorno della mia vita per costruirmi questa chance”
Sei tornato pochi giorni fa dal Giappone dove hai fatto la conferenza stampa. Che impressione hai tratto da questo paese ?
“Stupenda. Io sono buddista e mi sono ritrovato molto nella loro spiritualità. Da noi un individuo viene valutato in base a quello che ha, da loro in base a quello che sei, ed in questo senso mi sento molto vicino alla loro cultura”
Non a caso ti fai chiamare “Sioux”..
“Mi faccio chiamare Sioux perché amo gli indiani di America, il loro coraggio, la loro storia, il loro rispetto verso la natura e gli animali. E’ un popolo pieno di saggezza e in armonia con il mondo a differenza di noi civilizzati che abbiamo perso il contatto con la realtà”
Quale sarà la sede dell’evento ?
“Sarà l’Arena di Yokoama, un impianto che accoglierà più di 20.000 spettatori, degna cornice di una serata evento straordinaria incentrata su ben tre campionati del mondo. La sfida avrà la copertura televisiva della Espn e tutto è stato organizzato nel minimo dettaglio fin dalla prima conferenza stampa che ho fatto mercoledì scorso di fronte ai giornalisti delle più importanti emittenti del mondo”
Chi ti accompagnerà sul ring ?
“Il mio maestro Eugenio Agnuzzi, il secondo Federico Giorgi, il mio manager Christian Cherchi ed il preparatore atletico Marco Rustichelli. Loro sono le persone con cui starò più a contatto in questo periodo che mi separerà dalla data del match, insieme al nutrizionista Carmine Orlandi ed al professor Valerio Sanguigni. Potrò contare su uno staff di grande livello, salirò sul ring al meglio della condizione ed a quel punto tutto dipenderà da me”
Stefano Buttafuoco