- Conclusi a Belgrado gli Europei Elite M/F 2024 - 3 bronzi per l'Italia Boxing Team
- Titolo Italiano Pesi SuperMedi: il 4 maggio a Genova Luca di Loreto vs Ervis lala
- Europei Elite M e F Belgrado 2024: Oggi 27/4 le finali Femminili con il bronzo per la 48 Kg Marchese. Domani 28/4 Medaglie Bronzee anche per Salvati 75 Kg e Vincenzo Lizzi 86 Kg
- Il prossimo 8 giugno a Monza Aounia vs Rossetti per il titolo Italiano Welter
- GIACOMA CORDIO NUOVA CAMPIONESSA ITALIANA DEI MOSCA
Accadde oggi: 24 giugno 1928 Leone Jacovacci batte Mario Bosisio
Il 24 giugno 1928 lo Stadio Torino a Roma era talmente pieno che neanche uno spillo avrebbe potuto toccare terra cadendo. Di fronte c’erano due grandissimi campioni, il superlativo è necessario, che si contendevano il titolo italiano ed Europeo dei medi, messi in palio da Mario Bosisio, il dominatore della categoria dei welter da più di tre anni e da poco nei medi. L’avversario e sfidante numero uno era Leone Jacovacci, pugile nato nel Congo, da padre italiano. Stilare un pronostico era pressocchè impossibile: la tecnica sopraffina e l’intelligenza tattica facevano pendere l’ago della bilancia verso il milanese, ma la potenza e l’aggressività ristabilivano i parametri verso “il romano”. Questa fu una delle sfide leggendarie della nostra boxe paragonabile a quella tra Nino Benvenuti e Sandro Mazzinghi. I due si erano già incontrati con una vittoria di Bosisio e un pari. Quest’ultimo risultato venne molto criticato e probabilmente essendosi disputato a Milano, consentì a Bosisio di conservare il titolo. I loro nomi erano sulla bocca di tutti e visti i tempi era anche difficile tenere lontana la politica con qualche “spruzzata” di razzismo. C’era poi la grande rivalità tra Roma e Milano. Il controsenso vedeva “il fascismo” dell’epoca tifare per il pugile di colore, che parlava “romanesco”. Furono 15 riprese di boxe “fantascientifica”. Il match fu seguito dalla folla con attenzione esasperata dall’incertezza che il combattimento offriva round dopo round. Stavolta la vittoria toccò a Jacovacci, ma chi vide quel match affermerà che l’ingiustizia di Milano venne riparata con un verdetto di misura a favore del romano, mentre Bosisio accettò la sconfitta con un sorriso e strinse la mano al suo grande rivale.