Una Società azienda nel cuore di Roma: Boxing Arcesi

Roma, 25 marzo 2017 – A Roma via Crescenzio è una strada d’ elite che unisce il centro con San Pietro e in questo anello al numero civico 21 fa bella mostra di se la Boxing Arcesi, dove denominazione e proprietà sono la stessa cosa. Si entra in un regno in cui ginnastica, benessere, disciplina sportiva e la boxe s’intrecciano come le radici di un albero. Fa gli onori di casa Alberto Arcesi, Tecnico Sportivo, e guai a lasciargli il microfono. Per quello che ci riguarda, poi, è la prima volta in cui dobbiamo familiarizzare con le parole Azienda e imprenditoria. La società, tanto per cominciare, nella hit parade annuale, stilata dalla Federazione, si è piazzata al 14° in Italia, al 2° nel Lazio e Alberto ci fa sapere “a raffica” che le posizioni e il punteggio non sono un punto d’arrivo ma di partenza.

“ Questa Azienda nasce” – esordisce Arcesi – “ con tanta passione, dopo anni di lavoro in una catena di Centri Fitness decidiamo di fondare una cosa nostra e investire in questa società e attività. Al di là che la boxe è lo sport più bello del mondo noi la proponiamo nelle sue varie sfaccettature, partendo dai bambini per arrivare agli amatori e agonisti. Molti entrano da amatori, conoscono e amano questa disciplina, e provano a fare un percorso agonistico”.

Quante candeline ?

“Noi siamo nati ufficialmente nel dicembre del 2011. Di iscritti ne abbiamo tanti, dai 600 agli 800 soci, per quanto riguarda gli agonisti entro la fine dell’anno contiamo di raggiungere quota 50”.

Lo standard sociale degli iscritti?

“Partiamo dai bambini che fanno l’avviamento al pugilato ai ragazzi tra i 14 e 18 anni che si accostano per curiosità fino ad arrivare agli ‘amatoroni’, over 30 fino ai 60 anni. Vista la zona si iscrivono da noi molti professionisti: avvocati, commercialisti, imprenditori, persone che lavorano in ufficio, anche dei grafici. Devo dire poi che l’approccio a questa disciplina è cambiato totalmente, prima erano restii ma adesso la gente comincia a capire cosa vuol dire questo sport e i suoi valori. E’ divertente vedere i genitori che portano i figli e loro stessi lo praticano. Gli iscritti sono tanti e vengono distribuiti con turni dalle 8 del mattino alle 8 della sera senza interruzione”.

Adesso c’è il discorso contro il bullismo…

“Noi abbiamo la possibilità di interagire coi giovani in quelle età, 14-16 anni, in cui non sono uomini ma neanche bambini. La boxe educa al rispetto reciproco, alla stima, al sacrificio. Sono cose che ce le diciamo sempre, ma sono queste che fanno la differenza. Ogni insegnante deve capire che questa disciplina aiuta a crescere. Noi siamo 4 insegnanti, ma ci sono anche maestri per gli sport da combattimento, per le discipline aerobiche e ci siamo specializzati anche sulla ginnastica funzionale, utile sia per gli amatori che per gli agonisti. Per quanto riguarda gli agonisti noi sappiamo come è il mondo del pugilato e qualche verdetto non ci piace, ma va bene così. I miei ragazzi devono essere contenti se io sono contento. Più di una volta mi è capitato di mortificare un ragazzo che aveva ottenuto una bella vittoria e di dire bravo a un ragazzo che aveva perso. Ci sono ragazzi che hanno grosse potenzialità, ma la cosa importante è che diventino campioni nella vita. Per esempio apprezzo i ragazzi che fanno il pugilato come se fossero dei professionisti, puntuali e pronti a sacrificarsi. Questo mi riempie d’orgoglio, perchè li vedo diventare uomini”.

La Boxing Arcesi nel 2016 ha avuto un’impennata con l’arrivo di Aurelio Pili, tecnico di grande esperienza…

“Pili ha abbandonato la palestra dove da tempo lavorava e con la quale abbiamo spesso collaborato. Questa collaborazione si è trasformata in una proposta. Lui è andato alla sua vecchia palestra, perchè avrebbe voluto aprire una sua attività sportiva e ci siamo detti, perchè non apriamo una cosa sola? Lui ci ha pensato una manciata di secondi e accettato. Poi lo ha chiesto ai suoi “ragazzi” e la decisione veniva presa all’istante”.

Cosa ha portato il suo arrivo?

“Aurelio è un superappassionato e superesperto sia del dilettantismo che del professionismo. Lavorare con lui è diventata una grande possibilità per i programmi futuri. I ragazzi s‘infervorano ancora di più, perchè hanno la possibilità di imparare e conoscere il lavoro del mondo dei Pro. Ha portato con sè gente del calibro di Demchenko, campione dell’Unione Europea, e El Harraz, fresco vincitore del campionato neopro. La dirigenza è rimasta saldamente la stessa: mia sorella è la presidente e mio fratello consigliere; la gente conosce più loro che il sottoscritto. Si è creato un clima goliardico. Aurelio lavora in piena libertà perchè noi abbiamo tesserato un’altra società, un’altra palestra, che si avvicina alle sue esigenze riguardo all’abitazione e alla zona in cui lavorava in precedenza. Due società quindi in piena collaborazione l’una con l’altra con sessioni d’allenamento insieme. Questo ci permette di crescere più velocemente”.

Mi pare che avete organizzato parecchio nell’ultimo periodo…

“Abbiamo organizzato ben quattro tornei regionali, due valevoli per partecipare agli Assoluti, oltre a un bel numero di manifestazioni ordinarie. Avremmo voluto fare di più, ma per ora ci accontentiamo. Oltre ai professionisti abbiamo i nostri ragazzi che conquistano titoli come Nodaro, finalmente campione universitario, e un giovane emergente come Bruni, fresco di convocazione in Nazionale  dopo aver vinto il Torneo Italia”.

Quadri Sociali:

ARCESI SERENA Presidente

ALBENSI MARCO Vicepresidente

ARRIGONI STEFANIA Consigliere

MEMEO SANDRO Consigliere

ARCESI ANDREA Segretario

ARCESI ANDREA Consigliere

ARRIGONI STEFANIA Direttore Sportivo

Tecnici:

ALTERI ALBERTO, ARCESI ALBERTO, BOLOGNA MATTIA, PILI AURELIO.

 

 

di Alfredo Bruno

 

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