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Accadde oggi: 15 marzo 1986 Patrizio Oliva diventa campione del mondo
Il 15 marzo 1986 lo Stadio Louis II di Fontvieille a Monaco sarà testimone di una delle più grosse imprese del nostro pugilato per merito di Patrizio Oliva. Difficile che un campione vincitore di un’Olimpiade riesca a sbalordire di più da professionista. In un’Olimpiade il vincitore deve affrontare in pochi giorni per lo meno 5 avversari, con stili e caratteristiche diverse. Parliamo oltrettutto dei migliori in assoluto. Ebbene Patrizio andrà oltre quell’impresa quando sul ring del Principato di Monaco conquisterà il titolo mondiale dei superleggeri. Il campione all’epoca era Ubaldo Sacco, un argentino di origini calabresi, che aveva conquistato il titolo dei superleggeri per la WBA disintegrando in un memorabile match il texano Gene Hatcher, pugile di grande qualità. Sacco era un soggetto particolare, ma quando saliva sul ring era difficile resistergli soprattutto con il passare dei round. Oliva da circa tre anni dominava in Europa e il mondiale era diventato una tappa d’obbligo. Fu creato per l’occasione un evento eccezionale con fior fiore di campioni come Sumbu Kalambay, Christophe Tiozzo, Alessandro Duran. La prima ripresa serve solo per rompere il ghiaccio. Ma dalla seconda il ritmo si alza e non di poco con l’argentino che affonda i colpi, ma in cambio ne riceve precisi e incisivi. Sacco cambia strategia e colpisce al corpo. Patrizio è un rebus difficile da sciogliere. Avevano detto al campione che l’italiano era fragile, ma resisteva senza battere ciglio ai colpi; gli avevano detto che non faceva male, ma non era così soprattutto per la precisione e la rapidità con cui andava a segno. Le prova tutte l’argentino compresa la rissa, ma non è giornata per andare in Paradiso. La decima è durissima per entrambi e la gente impazzisce. Sacco è un toro che attacca, ma Patrizio schiva e rientra subito con il sinistro accompagnato dal destro, quando occorre. Sacco è scoraggiato, ma nonostante questo continua ad attaccare. Le ultime due riprese sono disperate per entrambi, per chi attacca e per chi si deve difendere. Il pubblico è sbalordito non si aspettava da parte di Oliva un carattere così forte e una lucidità per colpire fino all’ultimo secondo. Oliva sarà il 14° italiano campione del mondo, ma la sua impresa di quella sera rimarrà indelebile nel ricordo di chi l’ha visto.
(alb)