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Accadde oggi: 9/10/1964 Fortunato Manca vs Francois Pavilla Europeo welters
di Gabriele Fradeani
Siamo al Palazzetto dello Sport di Roma dove Fortunato Manca contende al martinicano Francois Pavilla il vacante titolo europeo dei pesi welter per l’organizzazione della Itos; titolo rimasto a lungo vacante, circa due anni, dopo l’abbandono di Duilio Loi. Di fronte un fighter inesauribile come l’italiano ed un tecnico sopraffino come Pavilla, accreditato al momento del match di un 25-0-1. Avversario indubbiamente difficile affrontato da un Manca in ottima forma in possesso, a suo dire prima del match, di fiato e determinazione per poter fare anche trenta riprese. In effetti gliene bastarono solo sei per fregiarsi della corona continentale, fino a quando il manager francese Bretonel non intervenne gettando la spugna per salvare il suo protetto da una punizione che rischiava a quel momento di diventare veramente pericolosa. Ma veniamo al match che Manca ha iniziato aggredendo letteralmente l’avversario per non dargli modo di ragionare e di sfruttare la sua migliore tecnica. Le prime quattro riprese hanno visto Pavilla sballottato su tutto il ring incapace di fermare l’azione offensiva di Manca. Nella quinta tornata l’italiano si prende una pausa e qui rifulge la perfezione tecnica del martinicano che si aggiudica nettamente la ripresa e piazza montanti e ganci di ottima fattura. All’angolo di Pavilla si riaccende la speranza e si ritiene che la sfuriata di Manca sia terminata per mancanza di ossigeno. Nulla di più sbagliato perchè alla ripresa delle ostilità l’italiano ha ripreso il suo forcing che Pavilla non è riuscito ad evitare: un sinistro alla mascella, chiaramente accusato, e poi un destro ed il colored era scaraventato al tappeto. Si rialzava con coraggio ma Manca aveva fiutato la possibilità di chiudere e non se la lasciava scappare. Una altra serie di colpi e l’arbitro spagnolo Risoto doveva intervenire con un altro conteggio. Ancora una prolungata serie cui Pavilla opponeva solo il suo coraggio e la sua resistenza e poi al suo angolo il manager Bretonell poneva la fine, lanciando la spugna, ad un match che non era più tale e rischiava di diventare molto pericoloso anche perché l’arbitro spagnolo, piccato da alcune esternazioni ante match di Pavilla intese a porre in dubbio la sua equidistanza, non aveva alcuna intenzione di porre fine alle ostilità di propria decisione. Una serata indimenticabile per il pubblico romano che oltre alla conquista del titolo d parte di manca ha salutato anche l’ottima prestazione di Benvenuti sul temibile brasiliano Abrao De Souza.