Accadde oggi: 31 maggio 1962 Sante Amonti batte Franco Cavicchi

Il 31 maggio 1962 Franco Cavicchi tornato campione nazionale dei massimi metteva in palio il titolo a Brescia contro Santo Amonti. C’era grande attenzione per questo match anche perché il pugile emiliano nonostante i 34 anni dava l’impressione di poter dire ancora la sua. Dall’altra parte c’era Sante Amonti, che finalmente decideva di abbandonare la categoria dei mediomassimi per approdare nella superiore senza sacrifici, tenendo sempre presente che allora non c’era l’intermedia  “cruiser”. Il pronostico era alquanto incerto, soprattutto considerando la potenza di Cavicchi e le non eccezionali doti d’incassatore del bresciano. Ma la boxe spesso ha una sua logica intermedia capace di dire tutto e il contrario pure ragionando. Lo si capì dall’inizio vedendo gli assalti disarticolati del colosso di Pieve di Cento. L’arbitro Pillon intervenne spesso ammonendo Cavicchi a non legare e non spingere, ma con poco successo. Il campione oltrettutto nel terzo round sbandava sotto l’attacco del bresciano. Poi venne a galla il ragionamento tutt’altro che pellegrino di un Cavicchi molto fragile psicologicamente “fuori casa”. Un peccato perché parliamo di un pugile se in giornata degno di stare all’epoca nel ranking mondiale, cosa molto più complicata di oggi. Al V round l’arbitro sembrò stancarsi delle tenute del campione e lo squalificò. A sua volta Cavicchi si giustificò che era stato innervosito dagli interventi dell’arbitro fin dal primo minuto. Per certi versi fu un’ attesa “sprecata” per un match che avrebbe potuto scaldare gli animi, soprattutto vedendo i due al V round ancora freschi. Amonti dal canto suo per qualche anno fu il dominatore della categoria fino a quando all’orizzonte, proveniente da Manerbio, non spuntò Piero Tomasoni che si prese su di lui una clamorosa rivincita per ko.

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