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Accadde oggi: 10 febbraio 1961 Raimondo Nobile battuto da Davey Moore
Il 10 febbraio 1961 al Palasport romano, divenuto all’epoca teatro di grandi campioni, l’organizzatore Luigi Valentini compì un vero exploit nel presentare all’esigente pubblico romano un altro campione del mondo proveniente dall’ America. Anche questo si chiamava Moore, non l’Archie incontrato da Giulio Rinaldi, ma Davey, un pugile di colore che da un paio d’anni dominava nei piuma. L’avversario era Raimondo Nobile, campione italiano dal grande coraggio e dal grande temperamento. Qualcuno giudicava avventata questa mossa conoscendo il valore dell’ospite. La classe non è acqua e Moore dava un saggio delle sue capacità fin dall’inizio. Parliamo di un pugile completo, senza difetti, dotato di gran classe e potenza. Non era in palio nessun titolo, ma i grandi campioni accettavano il rischio con la classica clausola di un’eventuale rivincita. Moore sapeva difendersi, ma quando attaccava e prendeva l’iniziativa erano dolori. Nobile fece la sua parte senza lasciarsi intimidire contrastando molto bene il suo blasonato avversario nei primi due e negli ultimi due round, accettando gli scambi violenti. Per il resto Moore faceva la sua gara sciorinando un vasto repertorio di fronte a un pubblico ammirato. Nobile incassò colpi durissimi in quel match e nonostante ciò il pubblico avrebbe voluto vedere premiato il suo coraggio con un pari. Nello stesso anno il bolognese tentò il salto di qualità affrontando nei leggeri l’inglese Dave Charnley per il titolo europeo. Due incontri durissimi (contro Moore e contro Charnely) che probabilmente intaccarono il suo morale e senz’altro influenzarono la decisione di lasciare nel 1962 ad appena 25 anni d’età con un record di 33 vittorie, 2 sconfitte e 2 pari.