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Accadde oggi: 21 gennaio 1956 Duilio Loi batte Orlando Zulueta
Il 21 gennaio 1956 Duilio Loi affrontava il cubano Orlando Zulueta sul ring del Palasport milanese per l’organizzazione della S.I.S. Questo era un match che al fuoriclasse triestino non era tanto gradito. Per Loi dominatore tra i leggeri europei si cercava la consacrazione definitiva mondiale per avere la possibilità di battersi con il campione Wallace “Bud” Smith. Zulueta era un pugile di ottima quotazione, che da anni navigava nei primi posti del ranking, ma a differenza della boxe americana non amava la battaglia usufruendo di un sinistro “magistrale”, era oltrettutto un pugile intelligente che sapeva cogliere l’attimo favorevole. Per certi versi assomigliava al modo di boxare di Loi e aveva un allungo superiore. Non era un segreto che il nostro prediligesse i picchiatori, la gente che attaccava, per imporre la sua boxe di rimessa e la sua scelta del tempo. Quella sera Loi comunque cominciò alla grande frastornando il cubano con le sue serie nei primi tre round. Il quarto round servì per rifiatare. Nel V round il fattaccio: Loi che aveva ripreso il comando delle azioni uscì da uno scambio con un profondo spacco al sopracciglio destro dovuto a un colpo con “mano aperta”. Il volto del triestino si trasformò in una maschera di sangue e la reazione fu immediata. Nell’intervallo Loi si calmò e riprese il match con prudenza, consapevole dei rischi che stava correndo. Il sinistro di Zulueta era una fucilata da evitare con cura, anche perchè il cubano era abbastanza scorretto tutto proteso a danneggiare l’occhio del nostro pugile, tanto e vero l’arbitro Brambilla lo richiamò per i colpi di striscio. Loi aveva bene in mente il piano di controllare la situazione per scatenarsi nell’ultimo round. Il verdetto andò di misura al nostro campione ottenuto su un avversario che nel suo record aveva battuto 4 campioni del mondo (James Carter, Wallace Smith, Paddy De Marco e Percy Bassett). Dopo questa vittoria l’America non snobbò più Duilio che qualche anno dopo avrà la possibilità di diventare campione del mondo nella nuova categoria dei superleggeri.
(alb)