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Accadde oggi: 28 settembre 1962 finalmente Giulio Rinaldi campione d’ Europa
Il 28 settembre 1962 dal pienone al Palasport romano era facile capire chi combatteva. Per Giulio Rinaldi era una giornata particolare perché finalmente riusciva a battersi per il titolo europeo, nonostante da tempo era considerato il numero uno in assoluto della categoria, come era dimostrato nel ranking mondiale soprattutto dopo le due sfide con Archie Moore. Lo scozzese Chic Calderwood avrebbe evitato volentieri questo match, ma non si poteva. Roma e la ITOS puntavano da tempo sul pugile di Anzio e il sacrificio economico, sarebbe stato ripagato dal pienone per il titolo europeo dei mediomassimi lasciato vacante dal tedesco Erich Schoeppner. Non era un avversario facile comunque lo scozzese che si fregiava all’epoca del titolo di campione dell’ Impero britannico, meglio conosciuto come Commonwealth. Era uno spilungone dai capelli rossicci con una boxe scarna, me terribilmente efficace soprattutto nel produrre ferite con il suo smisurato allungo di sinistro, ma anche il destro non scherzava. Rinaldi faceva la conoscenza di Calderwood già al primo round con un ginocchio a terra a causa di un secco gancio sinistro. Quando l’anziate si rialzava cominciava la sua opera di demolizione dalla corta distanza. In poco tempo i fianchi dell’avversario cominciarono ad arrossarsi, ma quello che preoccupava di più era il sangue che dal quinto round cominciava a sgorgare dal sopracciglio sinistro. Una ferita che teneva in allarme l’angolo del nostro pugile, apparso nervoso e deciso a distruggere lo scozzese. Il match non era un modello di estetica, ma era intenso con il pubblico partecipe. Rinaldi accumulava punti, anche se non mancavano le repliche di Calderwood. Si arrivava al 15° round con il pubblico in piedi a incitare il suo beniamino con l’occhio sinistro “orribilmente” gonfio. Indicibile l’urlo della folla alla lettura del verdetto che sanzionava Rinaldi finalmente campione d’Europa. Un’altra bella impresa di questo campione amato e odiato dalla gente, ma che a detta degli esperti avrebbe potuto conquistare il titolo mondiale di una categoria, che era considerata un tabù per i nostri pugili.