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Accadde oggi: 6 marzo 1965 Bepi Ros fa il suo esordio tra i professionisti
Il 6 marzo 1965 al Palasport di Treviso, tra la sua gente, esordiva al professionismo Giuseppe “Bepi” Ros, 100kg superati in abbondanza, appena 23 anni, ma con alle spalle una carriera dilettantistica di lusso. Una vittoria agli Assoluti, un oro al Mondiale Militare, lui vestiva con orgoglio la maglia dell’Esercito, e per finire la medaglia di bronzo alle Olimpiadi del 1964, nella categoria dove partecipava Joe Frazier, che logicamente conquisterà l’oro. Un biglietto da visita non indifferente e questo era uno dei tanti motivi per cui la sera del suo esordio c’era molta curiosità e attesa dal numeroso pubblico presente. Il suo avversario era Giancarlo Bacchini, anche lui veneto e nato a Padova. Ros vinse nettamente ai punti, ma la cosa più importante oltre all’aver sconfitto un valido avversario era quella di aver mostrato fiato in abbondanza per travalicare le tre riprese del dilettantismo, soprattutto considerando il suo peso non indifferente. Da lì iniziò una carriera brillante come era giusto che fosse, visto le sue credenziali. Doveva spesso regalare molto ai suoi avversari in altezza, ma a questo suppliva con una continuità incredibile, costringendoli a scambi continui, al quale non tutti erano capaci di resistere. Dovrà aspettare ben 5 anni prima di diventare campione d’Italia, titolo che ottenne mettendo ko Dante Canè proprio agli ultimi secondi, un suo marchio di fabbrica, conseguenza a cui aveva sottoposto il blasonato avversario. All’epoca i dominatori della categoria erano Ros, Baruzzi e Canè. Un trio che infiammò le platee con sfide all’ultima stilla di forza e resistenza. Ci divertiamo a fare un po’ di statistica: tra Ros e Baruzzi tre incontri (2 a 1 per Ros), tra Ros e Canè cinque incontri (due vittorie per ciascuno e un pari), infine tra Baruzzi e Canè (una vittoria per ciascuno). Nel 1973 affronta in Inghilterra l’astro nascente Joe Bugner per il titolo europeo. L’inglese, più alto di 10 cm, riesce a tenerlo lontano per 14 riprese, ma commette nell’ultimo round l’errore di cercare la soluzione prima del limite. Per fare questo deve accorciare e Ros non solo vince il round, ma lo fa soffrire. Alla fine ci sono un paio di punti di differenza per l’arbitro. Il carattere e la forza di Ros sono sintetizzati tutti in quel round. Il veneto rimarrà sempre un atleta di primo piano in campo nazionale ed europeo fino a quando si ritirerà con un record di 42 vittorie, 24 per ko, 16 sconfitte e 2 pari.
(alb)