Accadde oggi: 19 maggio 1993 Sumbu Kalambay superato da Chris Pyatt per il mondiale WBO

di Gabriele Fradeani

Siamo alla Granby Halls di  Leicester dove il mitico Sumbu Patrizio Kalamay tenta con un guizzo di orgoglio, nonostante i suoi quasi 38 anni, di tornare in vetta alla categoria dei pesi medi versione WBO. Zairese di origine ma italianissimo, anzi anconetano, ed a nostro parere ciò aggiunge un qualche cosa in più posto che proprio il capoluogo marchigiano è stato meta negli anni ’80 di una folta schiera di atleti provenienti dal paese africano per la lungimiranza di manager quali i mai dimenticati Cappanera e Galeazzi. Un atleta che sin da subito ha dimostrato di poter scalare le vette della propria categoria e se vi è giunto ad una età, pugilisticamente avanzata, lo è stato solo perché per le sue origini non ha avuto sicuramente una corsia preferenziale. Quella sera a Leicester affrontò Chris Pyatt per il titolo mondiale vacante della WBO. Era noto che la classe immensa del nostro pugile era appannata dal trascorrere inesorabile del tempo ma si sperava potesse chiudere la carriera, Galeazzi ed anche lo stesso campione non ne avevano fatto mistero, ancora ai vertici della propria categoria anche se in una sigla considerata minore. Così non andò ed il titolo che fino alla nona ripresa sembrava appannaggio di Kalambay venne a fine match legittimamente consegnato all’inglese. Vittoria di stretta misura ma confezionata da un cedimento imputabile all’appannarsi di quella classe che gli è sempre stata riconosciuta. Ma veniamo all’andamento del match magistralmente descritto da Mario Bruno nella sua corrispondenza da Leicester: Kalambay parte  molto lento nelle prime tre riprese, come da tempo ci ha abituati, segno di un riscaldamento che per lui è stato sempre difficoltoso, ma poi dalla quarta ripresa e fino alla nona, con l’uso accorto del sinistro, seguito dal destro d’incontro si porta sicuramente in vantaggio anche se, è doveroso dirlo, la sua superiorità tecnica indiscussa si palesa solo a tratti mentre è costretto a scendere sul piano dello scambio da un avversario di sette anni più giovane. Il destro d’incontro che avrebbe potuto fare la differenza è assorbito da Pyatt agevolmente: resta sempre bellissimo come esecuzione ma ormai incapace di fare grossi danni. E si arriva quindi alle ultime quattro riprese in cui l’inglese è in grado di produrre il suo massimo sforzo mentre Kalambay è costretto in difesa. Vittoria di stretta misura ed ultimo match per l’italiano che, non da solo noi, è considerato assieme a Benvenuti come il migliore peso medio italiano di tutti i tempi.

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